Il Wasabi “Occidentale” è un Falso: ecco perchè!

Anche nei migliori ristoranti di sushi europei, ogni tanto, ci può scappare qualche patacca.

Così come noi italiani, nel consumare i piatti nazionali all’estero, ogni tanto perdiamo il lume della ragione, vedendo come vengono stravolti dai cuochi stranieri, anche i giapponesi qualche volta borbottano, e spesso lo fanno non per il sushi.

Il punto della questione è il wasabi, la celebre radice giapponese la cui pasta viene utilizzata come condimento per il sushi.

Sì, il wasabi, che dalle nostre parti come il peggiore dei film comici, è in realtà rafano al quale è stato aggiunto del colorante verde.

 Perché? Per i costi. Il wasabi è il fratello giapponese del rafano nostrano ed è estremamente difficile da reperire fuori da Giappone. Quando lo si riesce a trovare è comunque così caro da spingere alla “contraffazione” chi gestisce un ristorante giapponese in Italia o in Europa.

Così si preferisce comprare quello che è un succedaneo del vero wasabi, ovvero il nostro comunissimo rafano al quale viene aggiunto del colorante verde per rendere la “truffa” più credibile.

È facile accorgersene? Per niente, ed è per questo che è tanto facile mettere in pratica questa truffa, sia in Europa che in America. Dopotutto fuori dal Giappone sono in pochissimi i fortunati che hanno avuto l’onore e l’onere di assaggiare il vero wasabi, un prodotto che non esiste quasi affatto al di fuori del suo paese di origine e che solo in rarissimi casi (e costosissimi) può essere trovato fuori dal paese del Sol Levante.

 Si può trovare su internet sui siti specializzati, oppure, per chi abbia la fortuna di visitare il Giappone di frequente, direttamente alla fonte, in qualunque tipo di supermercato del Sol Levante.

In caso contrario, dovrete arrangiarvi con il rafano “pitturato” che, per quanto vicino, non riuscirà mai a regalarvi l’autentica esperienza del wasabi.