Sushi Point Il Giappone a tavola
Tutti conoscono il sakè, anche tra i non appassionati di cucina giapponese. Ma che dire del mirin, forse il prodotto che più gli somiglia?
Vediamo insieme di saperne di più su un prodotto che è fondamentale per preparare tante bontà tipiche della cucina giapponese.
Che cos’è il mirin?
Il mirin è una delle basi della cucina giapponese. Si tratta di vino di riso dal contenuto alcolico variabile (si possono trovare in commercio versioni che vanno da 1° a 20°) e che ha un gusto particolarmente dolce, al contrario di quello del sakè.
In genere viene abbinato a salse più salate, come ad esempio la salsa di soia o di amari ed è ingrediente fisso in alcune preparazioni a base di noodle.
Il contenuto alcolico è veramente minimo e rende questo prodotto adatto anche alle preparazioni che verranno servite ai più giovani, senza alcun tipo di problema.
L’alcol in esso contenuto infatti evaporerà molto facilmente durante la cottura della salsa che include, appunto, il mirin.
Dove si può comprare?
Ormai il mirin è piuttosto comune e si può trovare anche nei grandi supermercati delle piccole, medie e grandi città. Se non doveste comunque riuscire a trovarlo, dovreste cercare di ordinarlo via Internet, affidandovi a qualche rivendita di prodotti tipici giapponesi.
Non si può fare a casa, perché il processo di fermentazione del riso è piuttosto complicato e richiede comunque l’intervento di persone del mestiere.
Come e perché si usa?
Il mirin è un prodotto estremamente versatile, che può essere utilizzato sia per cucinare la carne e il pesce, sia per le verdure, il tofu e il riso.
Il mirin è anche utilizzato per controbilanciare i piatti che hanno un forte odore di pesce, oppure anche per quei piatti di cacciagione (sì, ci sono in Giappone e ne parleremo in un altro speciale), dato che le sue note dolci riescono a spezzare i sapori intensi con molta facilità.
