
Il Giappone è un’antica terra piena di tradizioni millenarie e rituali ancora oggi fortemente seguiti e sentiti dalla popolazione locale.
Attendendo l’Ōmisoka.
L’Ōmisoka è l’ultimo giorno dell’anno, il giorno dei rituali, il giorno dell’abbandono del vecchio per far spazio a quello che verrà.
Questa festa è rigidamente scandita da azioni e tradizioni, cibi e addobbi tipici percepiti come necessari per il buon andamento dell’anno che sta per arrivare.
I preparativi per questo grande giorno cominciano almeno una settimana prima. Le città iniziano a rallentare e solo i servizi necessari sono assicurati.
In questi giorni che precedono l’Ōmisoka, i giapponesi si organizzano per fare delle pulizie approfondite dentro le proprie abitazioni, simboleggiando l’eliminazione della negatività prima dell’inizio del nuovo anno.
Oltre ad essere pulite a fondo le abitazioni vengono anche decorate. In particolare si addobbano gli ingressi, dove è tradizione che si fermino anche gli spiriti positivi.
Questo periodo di attesa si sfrutta anche cercando di fare spesa per i cibi tradizionali da mangiare dal 31 dicembre per almeno i tre giorni successivi.
Come ultima cosa da fare c’è l’invio delle tradizionali cartoline augurali, chiamate Nengajo che devono essere spedite in tempo per essere ricevute entro il 1 Gennaio.
La vigilia di Capodanno e le sue tradizioni
Arriviamo, dunque, al 31 dicembre. Dopo aver pulito casa, averla addobbata, aver fatto la spesa per i successivi giorni, ci si può finalmente purificare nell’anima e nel corpo facendo un bel bagno e preparandosi ad abbandonare il vecchio anno guardando con fiducia il nuovo che avanza.
In serata, dopo le dieci e mezza inizia il Joya no Kane, letteralmente lo “scampanio dell’ultima notte dell’anno”.
Le campane dei templi iniziano a rintoccare, lentamente, ogni suono deve finire prima che possa cominciare il rintocco successivo e quindi il rito dura fino ad oltre la mezzanotte.
I rintocchi sono esattamente 108, come 108 si crede siano le passioni dalle quali ci dobbiamo purificare.
Quando la mezzanotte si avvicina molte famiglie sono solite uscire per andare a visitare i templi e i santuari, la prima visita dell’anno è la più ricca di simbologia e la più pura.
Tutta questa spiritualità viene anche accompagnata da numerosissime pietanze tipiche della tradizione, consumate senza sensi di colpa per almeno i tre giorni successivi, in attesa di una giornata di depurazione, ovvero la prima dell’anno.