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Come preparare una perfetta grigliata giapponese

La cottura alla griglia è tra le tecniche più diffuse al mondo, ma ogni popolo ed ogni cultura l’ha reinterpretata a modo suo, facendo riferimento ai canoni culinari propri e agli strumenti di cui dispone.

Alle varie latitudini terrestri quindi grigliare viene declinato in una particolare maniera e ciò che interessa a noi è come in Giappone interpretano questa cottura antichissima.

Per i giapponesi grigliare è sinonimo di Robatayaki, un metodo tipicamente orientale che però ricorda molto da vicino il nostro bbq anche se con le dovute eccezioni.

Tecniche e strumenti del Robatayaki

Scordate grandi ed ingombranti barbecue con sconfinate distese di cibo, in Giappone anche grigliare avviene in maniera minimal.

Questo è evidente già solo osservando lo strumento principale utilizzato per realizzare questa cottura, si tratta infatti di una piccola cassettina in metallo o alcune volte in ceramica con alla sommità una piccola griglia e dentro del carbone aromatico.

La leggenda vuole che ad inventare questo strumento sia stato un pescatore che volendo arrostire un pesce appena pescato e non avendo spazio a sufficienza sulla sua barca fu costretto a ricorrere a questo stratagemma.

Aspetto fondamentale della grigliata nipponica è appunto la possibilità di aromatizzare i cibi sia prima, attraverso marinature e bagne sia durante la cottura grazie ai fumi di legni ricercati.

Preparazione dei cibi e cottura

Il Robatayaki prevede l’utilizzo di materie prime differenti che spaziano dalla carne al pesce, tuttavia queste di norma devono sempre essere trattate prima di finire sulla griglia bagnandole con la salsa di soia o il mirin.

Tra i prodotti ittici vanno per la maggiore il salmone, la spigola il tonno e soprattutto l’anguilla di razza Unagi i cui filetti vengono marinati nella soia e poi cotti molto lentamente per mezzo di legno di bambù.

Ma non va dimenticata nemmeno la carne in quanto diversi sono i tagli che finiscono sulla piccola griglia del Robotayaki sotto forma di spiedini.

Maiale, pollo ed anche manzo di razza Kobe, una delle carni più pregiate al mondo che proprio per il sapore inconfondibile viene lasciata al naturale risparmiandole sia la marinatura iniziale sia la classica salsa d’accompagnamento.

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